Storia videoludica: Famicom Disk System

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Carissimi utenti di CommodoreBlog, quest’oggi mi sento talmente nostalgico che ho deciso parlare del Famicom disk. Dato che in rete non se ne vedono molte in giro (che io sappia non ne esistono in italiano, se così non fosse vi prego di non spararmi) ho deciso finalmente di “narrare” la sua curiosa storia.

Cos’è un Famicom Disk System?

Famicom Disk System (per amici e parenti FDS) è un accessorio che si collega al Famicom (versione nipponica del NES). Legge i Floppy Disk proprietari di Nintendo sfruttando la porta seriale del Famicom. Funziona grazie ad una speciale cartuccia conosciuta come Adattatore RAM perchè contiene 32 KB di RAM per il salvataggio temporaneo del programma, 8 KB di RAM per gli sprite e la texture e un ASIC (application specific integrated circuit) di tipo 2C33.

Asic del Famicom disk

Il circuito integrato ASIC funge da controller per il Floppy Disk che si va ad inserire. Esso include anche un sintetizzatore non molto maligno che fornisce suoni addizionali. Il tutto poteva essere alimentato attraverso un semplicissimo cavo AC oppure attraverso sei batterie di tipo C (le mezze torce). La CPU è una Ricoh 2A03 (con tecnologia chip MOS 6502) a 8 bit.

Un pò di storia

Nel 1983, i dischi da 112 KB non erano abbastanza comuni, quindi il costo era più o meno elevato. La possibilità di salvare su dischi riscrivibili ha aperto a Nintendo una nuova strada. Il colosso nipponico decise di realizzare delle versioni FDS di giochi già usciti su NES/Famicom. Tra i più celebri troviamo The Legend of Zelda, Kid Icarus e Super Mario Bros. Nel 1986 Sharp rilascia il Twin Famicom, una speciale versione che include sia il Famicom a cartucce che un  FDS in un unico pezzo hardware.

Tecnologia e distribuzione

La tecnologia utilizzata per i dischi era proprietaria della suddetta casa giapponese. Si utilizzavano i QuickDisk di marca Mitsumi: 71mm x 76mm per un totale di 2.8 pollici. All’accensione della periferica e al caricamento del firmware ci danno un caldo benvenuto le mascotte Mario e Luigi. Per uno scopo puramente finanziario ed economico, FDS non fu mai distribuito al di fuori del giappone. Per diminuire ulteriormente i costi delle unità, e non solo, Nintendo decise di ideare i suoi Floppy Disk levando gli otturatori dalla struttura interna.

Cost reduction

Questa fu una buona strategia che permise di produrre dischi con un prezzo minore. D’altro canto chi li acquistava poteva dormire sogni tranquilli perché vista la mancanza di un otturatore la polvere no avrebbe rappresentato un problema. Altro motivo per cui si decise di “omettere” gli otturatori sta nel fatto che dopo un pò di tempo (parlando di un paio di mesi, se non anni) la console non riusciva più a leggere i dischi. Il problema era che la polvere accumulatasi all’interno della scocca bloccava la testina magnetica facendo generare una straordinaria moltitudine di errori dalla console.

Considerazioni finali sul Famicom disk

Non ho ancora avuto modo di toccare con mano un FDS, ma in qualità di fan della vecchia Nintendo ho comunque deciso di far luce su quella che è una delle perle videoludiche degli anni ’80. È altresì vero che i giochi usciti all’epoca si contavano con le dite di una mano, ma la possibilità di salvare e la rimasterizzazione di alcuni famosissimi titoli, rendevano FDS un must-have delle espansioni.

Ora vi saluto amici lettori e vi consiglio qualche nostro articolo.

Smurf per Colecovision

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