Copyright digitale, è legge.

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“Le roi est mort, vive le roi”

La nuova legge sul copyright è stata votata: 348 si, 247 no, 36 astenuti.
Ovviamente una svolta così epocale per questa epoca dove tutto corre sul web è stata da molti accolta con un “Internet é morto”.
Da qui mi è venuto subito in mente la storica frase di medieval memoria, datata 1422, detta in Francia alla morte di Carlo Vi. Questo per rimarcare il concetto che la “morte” di internet coincide con la successione al trono di un “nuovo” web.

Nessun allarmismo

Noi di commodoreblog.com non facciamo allarmismo, non mettiamo in rete notizie fuorvianti. Ci siamo informati e documentati e da qui la necessità di scrivere alcune righe a proposito. Riassunto in poche parole le nuove norme sul copyright in primis salvaguardando la libertà di espressione e danno a creatori ed editori di notizie uno strumento per poter negoziare coi colossi del web.

Procediamo con ordine

La regolamentazione sul copyright nel mondo del web era ferma al 2001, praticamente il paleozoico considerando i tempi in cui si evolve internet. A quei tempi furono date alcune regole legate all’allora nascente mondo dell’e commerce. Venne appunto preso come riferimento ebay.
Sono passati 18 anni e in questo lasso di tempo il mercato è stato letteralmente monopolizzato da alcuni colossi internazionali che FATTURANO (ovvero GUADAGNANO) sull’utilizzo GRATUITO di contenuti prodotti da terzi. Esempio pratico sono YouTube e Google con il servizio now: loro monetizzano sull’intermediazione di opere altrui.

Cosa dice la nuova legge

La nuova legge sul copyright dice che questi colossi devono stipulare licenze con i legittimi proprietari dei diritti delle opere in questione.
Questo avvenne nel 2016 con la stesura degli articoli 11 e 13. Articoli che non esistono più! Esatto,avete letto bene. Chi ancora vi scrive parlando di questi due articoli sta vendendo false informazioni: li si parlava appunto di tax link e di upload filter. Nel testo appena votato non c’è più traccia di tutto questo. Gli articoli ora sono 15 e 17.

Entriamo nel dettaglio: articolo 15

L’articolo 15 dice che gli stati membri della comunità europea devono provvedere “affinché gli autori di opere incluse in una pubblicazione di carattere giornalistico ricevano una quota adeguata dei proventi percepiti dagli editori per l’utilizzo delle loro pubblicazioni da parte dei prestatori di servizi della società dell’informazione”. Perciò la legge ci dice semplicemente che gli autori di un contenuto che viene pubblicato sui cosiddetti aggregatori di notizie (es Google now) devono essere remunerati dal proprio editore, il quale a sua volta viene appunto pagato dal colosso di turno per i contenuti concessi. Questo tramite la stipula di accordi bilaterali tra editori ed aziende digitali.

Articolo 17

L’articolo 17 dice che “un prestatore di servizi di servizi di condivisione di contenuti online (ovvero una classica piattaforma online) deve ottenere un’autorizzazione dal titolare dei diritti”. Anche qui attraverso una licenza. Se un contenuto protetto da copyright viene caricato senza licenza la piattaforma stessa si accolla la responsabilità per la violazione.

La legge è recepita dai colossi del web

Attenzione: nessuno lo scrive, nessuno lo dice ma tale normativa si rivolge ad aziende con fatturato superiore ai 10 milioni di euro o con più di tre anni di attività all’attivo!
Ovviamente non sono mancanti e non mancheranno schieramenti a favore e contro tali emendamenti. Noi non vogliamo scendere nel soggettivo ma semplicemente dire le cose come stanno senza interpretazioni che possano dare adito a fraintendimenti. Noi di commodoreblog.com scriviamo articoli, abbiamo persone che spendono ore e fatica per produrre articoli originali e speriamo sempre interessanti.

La storia è maestra di vita

Una cosa però è da sottolineare: Il mondo digital probabilmente aveva bisogno di una legislazione più articolata esattamente come accadde a partire dal XVI secolo in Inghilterra, quando nacque il copyright per tutelare le opere scritte su carta. Historia magistra vitae est, ricordiamocelo sempre.
Le roi est mort, vive le roi!
Internet è morto, viva internet!!

Mic the biker vi saluta e vi consiglia qualche nostro interessante articolo.

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Michele Novarina

Mic, tre lettere come negli highscore di una volta. Appassionato di videogames dagli albori degli anni 80.

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