IK+ per C64

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Ciao a tutti amici di commodoreblog.com, oggi Mic the Biker vi propone di indossare un bianco Kimono e di fare un po a botte con il mitico International karate plus, per gli amici Ik+.

IK+, by System 3

Allacciate la cintura amici lettori che la DeLorean sta partendo in direzione anni ottanta! Pubblicato nel 1987 da System 3 per Commodore 64 , Amstrad CPC e ZX Spectrum, il sottoscritto vi parlerà della versione biscottata perchè qui si parla letteralmente di storia.
La versione per Commodore 64 è stata rilasciata negli Stati Uniti con il titolo Chop N ‘Drop e come lascia intendere il titolo abbiamo a che fare con un gioco di Karate. Seguito del già ottimo International Karate del 1986 anche in questo episodio si mantiene la squadra vincente. Troviamo infatti Archer MacLean al codice e sua maestà  Rob Hubbard alle musiche.

IK+, per me il numero uno

Per il sottoscritto Ik+ è il miglior picchiaduro della storia. Ricordo, prima della sua uscita, che mi dividevo tra due titoli per menare virtualmente le mani. Chiuso nella penombra della mia cameretta una volta caricavo il suo predecessore e un’altra l’altrettanto bello Way of the exploding fist. Era un vivere nell’indecisione. Metto questo o metto quello? Erano tutti e due molto belli e decisi così di usare la par condicio e giocarli entrambi. Nessuno primeggiava sull’altro, erano quasi complementari. Ma un sabato mattina successe l’irreparabile.

Ricordi dagli anni ottanta

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Era il mese di gennaio del 1988, lo ricordo come fosse oggi. Presi e messi in tasca i risparmi della settimana esco di casa e mi dirigo alla fida edicola di Corso Peschiera, quella grande di fianco a Carta e Corda. Chi abita a Torino, magari in quella zona, avrà certamente capito. Il giornalaio è gremito, il sabato era un giorno bellissimo. Non c’era scuola e per strada era un brulicare di umani. Li vicino il panificio, il profumo delle pizze era inebriante. Pochi minuti di passeggiata portavano al mercato di via DI Nanni, una tappa fissa per tutti. Perciò potete immaginare la ressa in edicola di gente che di ritorno dalle spese si fermava a prendere la Stampa, dalle nostre parti chiamata “La Busiarda”. Le signore di mezza età avevano in mano Tv Sorrisi e Canzoni e i loro figli sognavano davanti ai tanti giornali per bambini o ragazzi.

Una strada senza uscita

Io stavo per addentrarmi in una strada senza uscita. Giochi per il commodore 64 a casa ne avevo pochi, tutti abbastanza belli. Ma il mondo degli otto bit era esploso, un big bang di colori e di giochi in cascata. Avevo visto passando in settimana che c’erano dei giornali di giochi con la cassetta allegata. Niente, non ci dormivo di notte. dovevo mettere le mani su uno di questi gioielli. La scelta non mancava, alcune pubblicazioni avevano un aspetto assai serioso e professionale, altre decisamente mirate al gioco. Alcune avevano un lato per il biscottone e l’altro per lo spectrum, altre erano dedicate.

Karate master, alias IK+

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Ma tra tutto quel marasma di colori c’era una pubblicazione che mi aveva stregato: in copertina c’era la foto di un gioco di basket giocato per la strada. Fu un gioco che mi restò nel cuore per la vita, tanto è vero che ne ho parlato  QUI . Così imbracciai quel giornale con cassetta e aspettai il mio turno per pagare. Si trattava de “I magnifici sette” e da quel giorno fatidico diventò un appuntamento fisso ogni mese. Quella cassetta mi resterà nel cuore per sempre. Presa per il gioco chiamato Basket Master aveva al suo interno anche un tal Micro Flipper. Fu il trait d’union di due generazioni. I miei genitori, due dinosauri di un altra era geologica, mi chiedevano spesso di caricare il Flipper e farci sfide infinite.

IK+, il protagonista

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Ma il primo gioco del lato A è il protagonista di questo articolo. Sotto il nome Karate Master si nascondeva difatti International Karate +. Ricordo che lo caricai con superficialità perchè avevo già i due giochi citati ad inizio recensione e secondo me di meglio non poteva esserci. Ma sono bastati cinque miseri minuti per mettere i miei due neuroni d’accordo. Da quel giorno in poi non avrebbero mai più dovuto litigare tra loro per quale gioco di karate caricare. Ik+ nel mio piccolo mondo aveva semplicemente fatto andare in soffitta i due litiganti.

IK+, grafica allo stato dell’arte

Innanzitutto l’impatto grafico, potevo stare mezze ore intere a vedere la demo iniziale solo per godere dei dettagli e dei tocchi di classe che la grafica regalava. Il tramonto aveva dei toni e delle sfumature da sogno che andavano a perdersi tra le soffici nuvole del cielo. Il sole si specchia placidamente nel mare regalando con l’animazione del suo riflesso vere emozioni. Veniva il desiderio di mettersi li, seduti appoggiati alla stupenda pianta che riempie la parte destra dello schermo, e sognare.
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La pianta stessa è un capolavoro di pixel art. Dulcis in fundo a rendere l’atmosfera davvero orientaleggiante è il monumento tipico dell’immaginario locale posto al centro dello schermo.

Tre lottatori, il colpo di genio

Il colpo di genio che rende Ik+ una sfida totale è la presenza fissa di un terzo giocatore. Anche nella modalità one player i combattenti sono in tre: assolutamente totale! Ti ritrovi a combattere contro il rosso con magari il blu che ti sta attaccando. Non puoi mai abbassare la guardia, è un tutti contro tutti senza tregua. Tutti e 3 i combattenti hanno la stessa velocità, forza e le medesime mosse. Il tutto animato con una perizia di FRAME pazzesca e con una collisione che definirei perfetta. Il combattente raggiunge per primo i 6 punti vince il round.
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I colpi alla schiena danno un punto, quelli dati con il giocatore davanti valevano due. D’altro canto il  lottatore con il minor numero di punti perde. Alla fine di ogni round fa la sua comparsa il sosia del maestro Miyagi che farà il riassunto di chi si è pigliato più mazzate.

IK+ e il bonus stage

Ogni due round, ovviamente se si riesce a sopravvivere, c’è un round bonus. In questa versione commodore 64 si devono respingere delle palle colorate con uno scudo, anche se a me è sempre sembrato il coperchio di un bidone del pattume. Se si a respingere tutte le palle si ottiene un “Bonus di sopravvivenza” di 5.000 punti. Io avevo un mio personale sistema per passarlo quasi sempre: iniziavo a fare su giù veloce con il joy rendendo il personaggio tipo tarantolato. Dovevo solo fare occhio a girarmi dal lato giusto e le palle le riuscivo a respingere tutte.
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I punti sono importanti perchè ci permettono di avanzare di livello, rappresentato dal colore della cintura. Vediamo qui  seguito le soglie previste.

Colori della cintura e suoi punti

Bianca 00000 – 07900
Giallo 08000 – 15900
Verde 16000 – 24900
Viola 25000 – 34900
Marrone 35000 – 49900
Nero dal 50000

2 players mode

Ovviamente, come ogni beat em up che si rispetti, è possibile giocare in due umani. E qui la longevità del gioco si innalza ad infinito. Avere tre player su schermo a lottare di cui due umani rendeva il gioco immenso. Spesso per proseguire ci si accordava con l’amico di turno per saccagnare di botte il pg controllato dalla cpu per avanzare di livello. Arrivava però sempre il momento in cui si sbracava. Un colpo, scusa non l’ho fatto apposta. Un altro, scusa eri troppo vicino. E si finiva come al solito a randellarsi con il contorno di brutte ed irripetibili parole. Molto spesso il joystick è stato usato come arma da dare in testa all’amico seduto a fianco, subendo a mia volta colpi tremendi. Era sopravvivenza estrema, valeva tutto.
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IK+ e lo splendido sistema di controllo

Il vero cuore del gioco resterà per sempre l’incredibile sistema di comando. Siamo stati abituati in seguito ad avere sei bottoni in sala giochi e il manicomio di combinazioni con i moderni joypad, spesso per fare delle mezze scorregge di mosse. Negli home computer degli anni 80 il Joystick aveva un pulsante. Stop. Ed è pazzesco vedere la quantità e la varietà di mosse disponibili. Il colpo di genio è stato quello di svincolare le mosse d’attacco dal pigiamento del pulsante di fuoco. Facendo questo si potevano avere mosse di attacco anche eseguendo le diagonali senza l’utilizzo del fire button. Vedete voi stessi l’elenco di ciò che si può fare con un bottone e una levetta e valutate quanti passi indietro sono stati fatti andando avanti con gli anni.

Controlli del joystick

Senza pulsante di fuoco
Joystick in su = salta
Joystick diagonali alte = gira + colpo di pugno indietro / colpo di pugno alto
Joystick avanti/indietro = avanti / indietro (o blocca un attacco)
Joystick diagonali basse = colpo di pugno avanti (basso) / calcio dello stinco
Joystick in giù = spazzata bassa

Con pulsante di fuoco
Joystick in su = calcio in avanti con salto
Joystick diagonali alte = calcio doppio alto / testata
Joystick avanti/indietro = capriola indietro / calcio di piede nello stomaco
Joystick diagonali basse = calcio in faccia all’indietro / calcio in faccia
Joystick in giù = rotazione del giocatore

Altri bottoni da schiacciare per accedere alle modalità di gioco sono i seguenti.
F1  / F2   = inizio partita per un giocatore
F3  / F4   = inizio partita per due giocatori
F5  / F6   = musica on / off
F7  / F8   = sound fx on / off
RUN-STOP   = attiva / disattiva la modalità pausa
1  / 2  / 3  / 4  / 5   = regolare la velocità (velocità normale 3)

Easter eggs, immancabili

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A questi aggiungiamo i leggendari Easter Eggs di Ik+. Con la combinazione E+S i combattenti di karate abbassano i pantaloni, assolutamente da ridere soprattuttto quando si gioca in due! con il tasto * si cambia il riflesso del sole mentre D+O+ M cambiano il colore dell’acqua e del cielo.
Come ho accennato in precedenza Archer Maclean ha svolto gran parte del lavoro sullo sviluppo del gioco mentre la musica è stata scritta da Rob Hubbard.

Una colonna sonora da manicomio

La colonna sonora del gioco è basata su “Merry Christmas, Mr. Lawrence” del compositore giapponese Ryuichi Sakamoto. Ci troviamo davanti ad uno dei maggiori capolavori musicali che il SID abbia mai suonato. Una canzone lunghissima ma sempre varia, con le percussioni allo stato dell’arte e che rimane follemente in testa per tutta la vita. Per farvi capire di quanto sia entrata nella storia questa colonna sonora basti sapere che nell’agosto 2005 è stata eseguita al terzo concerto di musica sinfonica a Lipsia, in Germania.
IKPlus

IK+ e l’attenzione ai dettagli

Una critica che veniva mossa al gioco era il fatto che c’era solo uno sfondo. Ma io la vedo in modo differente. A parte aver mantenuto il gioco molto snello che bisogno c’era di cambiare l’opera d’arte che avevamo davanti? Mettere più schermi di qualità minore? A che pro? Il geniale MacLean diede la possibilità a chiunque di variare parti diverse dello sfondo su diversi temi usando tasti specifici. E poi la chicca delle cose che a random apparivano sullo sfondo non aveva prezzo. Ecco passare un Pac-Man, oppure un ragno scendeva dall’arco a centro schermo, sempre se non stava magari passando un lombrico sul terreno. Dal mare potevano saltare fuori dei pesci oppure il periscopio di una U-boat veniva occasionalmente avvistato.

Considerazioni del Biker

Ragazzi parlo di un gioco che ancora oggi rievoca in me partite lontane ma mai dimenticate, attimi di vita passati che rivivono ad ogni scontro. Un gioco dove non cè il “trucchetto” per stendere il tal avversario e procedere con gli incontri. Un beat em up dove a memoria mia non è mai successo di avere un round uguale ad un altro. Un gioco colossale che all’epoca prese come voto più basso sulle riviste specializzate un 8. Sennò erano tutti 9 e 10, medaglie d’oro e gioco del mese. Ad essere sincero un piccolo trucchetto esiste nel gioco: se vieni eliminato basta premere due volte RUN / STOP e ti rialzerai! Ma è un trucco piccolo, che ci servirà anche nella vita. Trovare il run/stop dentro di noi per rialzarci, sempre. Ora vi saluto cari amici e vi do appuntamento al prossimo articolo. Vi abbraccio e vi consiglio qualche articolo dal nostro blog.

Michele Novarina

Mic, tre lettere come negli highscore di una volta. Appassionato di videogames dagli albori degli anni 80.

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