Frostbite per C64

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Ciao a tutti cari amici di commodoreblog.com, oggi si torna indietro nel tempo con il buon Frostbite. Probabilmente non molti si ricorderanno questa vecchia gloria. Spetta perciò a me rispolverarlo e riprovarlo nella sua nuova veste per commodore 64.

Frostbite nel tempo

Aspettate, faccio solo il pieno di plutonio alla fida DeLorean e ci facciamo un giro indietro nel tempo che ne dite? Torniamo per un attimo al 1983. E’ in questo anno che vede la luce Frostbite. Si tratta di un gioco d’azione disegnato da Steve Cartwright per l’ Atari 2600 e pubblicato da Activision. Il programmatore in questione non ha bisogno di presentazioni. E’ stato uno dei maggiori game designer di Activision, autore di capolavori come Barnstorming, Megamania, Seaquest e Hacker.

Frostbite, il gioco

Il gioco è ambientato al polo nord e ha come protagonista Frostbite Bailey. Lo scopo di Frostbite è aiutare il nostro malcapitato personaggio a costruire un igloo. Per fare questo deve saltare su blocchi galleggianti di ghiaccio. Ovviamente le insidie sono ovunque: deve evitare vongole mortali, oche artiche, granchi e, dal quarto livello, orsi polari. Tutto mentre la temperatura scende rapidamente. Detto così pare quasi banale ma vi assicuro cari amici che non lo è affatto.

Schermata di gioco

Partiamo dall’organizzazione dello schermo di gioco. I due terzi inferiori dello schermo sono coperti da acqua gelida con quattro file di blocchi di ghiaccio galleggianti.
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Questi blocchi di ghiaccio si muovono orizzontalmente a destra o a sinistra. Il giocatore si sposta saltando su e giù da una fila all’altra mentre cerca di evitare i nemici di cui abbiamo fatto cenno prima. Di tanto in tanto fanno la comparsa sullo schermo dei pesci di colore verde che ci danno dei punti extra. Nella parte superiore dello schermo troviamo la riva da cui il giocatore parte e in cui deve costruire l’Igloo.

Come muoversi nel gioco

Nei livelli di gioco si alternano grandi blocchi di ghiaccio e piccoli pezzi di ghiaccio. I livelli con i piccoli pezzi sono in realtà più facili, dal momento che si può camminare a sinistra o a destra su di essi senza cadere in acqua. Ogni volta che il giocatore salta su un pezzo di ghiaccio il suo colore cambia da bianco a blu. In questa fase il giocatore ottiene un blocco di ghiaccio nell’igloo sulla riva. Il giocatore ha la possibilità di cambiare la direzione in cui scorre il ghiaccio premendo il pulsante di fuoco, ma questo costa un pezzo di igloo. Se questo fosse già completato nessun blocco viene sottratto. Quando siamo saliti su tutti i pezzi di ghiaccio essi tornano di colore bianco: si può così saltare di nuovo su di essi.

Lo scopo di Frostbite

Una volta raccolti tutti i 15 blocchi di ghiaccio necessari per costruire l’Igloo il giocatore deve tornare sulla riva ed entrare al suo interno per passare al livello successivo. Scommetto che ora non trovate più banale o semplice il meccanismo di gioco vero? E se tutto ciò non fosse già abbastanza sappiate che ogni livello deve essere completato in 45 secondi. Questi sono rappresentati dalla temperatura che scende, credo rappresentata in gradi Farenheit. Questa è una mia deduzione visto che il nostro “zero” celsius in quella scala è rappresentato dal 32, perciò il raggiungimento dello zero corrisponderebbe a circa -18 gradi.

Il tempo è tiranno

A parte questi meri calcoli capirete subito che il tempo è veramente tiranno in questo gioco. Più velocemente terminiamo il livello più punti bonus guadagniamo. Quando si supera il livello 20, apparirà un pesce tra l’indicatore della temperatura e il numero di vite rimanenti. La sua utilità mi è sconosciuta sinceramente.

La conversione di Frostbite, un capolavoro

La conversione è stata rilasciata il 10 novembre 2019. Conosco l’originale per Atari 2600 e proprio per questo ho potuto apprezzare il lavoro incredibile fatto dalla triade formata da Antonio Savona, Steven Day e Saul Cross. Le differenze iniziano da subito. Ci troviamo innanzi ad una schermata di caricamento graficamente molto bella che ci porta al logo Activision. La bella musica di sottofondo fa già intendere che ci troviamo davanti ad un prodotto curato. Ma è quando facciamo partire il gioco che si rimane di sasso.

La differenza con l’originale è abissale

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La differenza con l’originale è abissale. Ok mi direte voi, ci mancherebbe: la differenza tra le due è enormemente a favore del C64. Ma io ricordo molto bene conversioni degli anni che furono che abbiamo tutti giocato e ci siamo fatti piacere ma che erano tutto tranne che belle. Erano quasi trasposizioni alla pari. Qui invece no miei cari. La grafica in game è bellissima. Lo sprite principale è veramente dettagliato, si può vedere perfino la pelliccia uscire dal cappuccio del giaccone. I frame per l’animazione sono tanti quanto basta per avere tutto fluido ed efficace. Il fondale è molto bello. La parte superiore pixelata a sfumare verso l’orizzonte, reso con una serie di fasce colorate. E questi colori si alternano. Grande! la parte del fiume è a tinta unita mentre le piattaforme hanno un’ottima resa della profondità grazie al loro disegno.

Audio 10 e lode

Nell’originale l’audio era ridotto ad un quasi fastidioso effetto sonoro quando si passava da una piattaforma all’altra mentre qui troviamo una musichetta in game veramente bella, degna dei migliori platform degli anni 80. Ad essa sono abbinati una serie di sound fx belli, simpatici e non invadenti. Come piace dire a me questo è uno di quei casi dove il suono aiuta un gioco bello a diventare bellissimo.
La rom del gioco è scaricabile gratuitamente a questo link  Link per frostbite  .

Considerazioni finali del Biker

Che dire amici miei, questi tre non sbagliano un colpo! Savona al coding, Cross al sid e Steven alle grafiche sono una garanzia! Ormai seguo assiduamente i loro lavori e ringrazio che ci siano al giorno d’oggi persone così appassionate e tecnicamente brave da poter partorire cose simili. E tutto ciò mi fa pensare: averli avuti questi tre negli anni d’oro del biscottone. Sono certo che molte conversioni uscite male sarebbero state capolavori! Bravi ragazzi! E ancora grazie del lavoro che fate. Forse in molti non lo sanno o non se ne sono accorti ma le console next-gen non devono dormire sonni tranquilli…
Mic the biker vi saluta e vi da appuntamento a presto, non senza consigliarvi qualche articolo!

Michele Novarina

Mic, tre lettere come negli highscore di una volta. Appassionato di videogames dagli albori degli anni 80.

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