Uridium per C64

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Diario del capitano, data astrale 4DC64: Uridium è arrivato sottoforma di cassetta. Da questo giorno gli Shoot em Up non saranno più come prima. Bisogna informare tutti i sistemi domestici, e forse anche gli Arcade, di questo fatto. La voce sta correndo incontrollata, i players di ogni angolo del globo terrestre sono in visibilio.

Uridium, lo shoot em up che mancava

Ciao amici di commodoreblog, oggi con una prefazione in stile Star Trek, andiamo a fare quattro chiacchiere su quel capolavoro rivoluzionario che risponde al nome di Uridium. Correva l’anno 1986 quando Andrew Braybrook, noto per il recente successo di Paradroid, sviluppa e pubblica, sempre per la neonata Graftgold, un gioco che lasciò tutti con la bocca aperta. Uridium è uno sparatutto a scorrimento orizzontale con ambientazione spaziale originariamente progettato per Commodore 64. Consiste di quindici livelli, ciascuno avente il nome di un elemento metallico, con l’ultimo livello chiamato Uridium. Geniale il gioco di parole in questo caso, visto che questo risulta essere un elemento immaginario, che gioca con l’assonanza con vero elemento, l’iridio.

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Difendere lo spazio dai Dreadnought

Il sistema solare è sotto attacco! I quindici pianeti del nostro settore settore galattico sono sotto l’attacco dei Dreadnought nemici. La loro missione è la ricerca e l’estrazione di risorse minerarie dai nuclei planetari da utilizzare nelle loro unità interstellari. Ogni nave spaziale è dedicata ad un metallo diverso, da utilizzare nel suo convertitore di metalli.
L’unica speranza per fermare questa follia sono i Fighter di classe Manta: essi verranno trasportati su ogni pianeta, con il compito di distruggere ogni Dreadnought. Per penetrare le difese nemiche si dovranno attaccare gli schermi difensivi dei caccia nemici, per poi distruggere le difese di superficie ed atterrare sulla pista principale delle mega navi aliene. Una volta a bordo, sarà nostro compito estrarre il maggior numero possibile di barre di carburante. Esse sono stipate nei convertitori di metallo: dobbiamo raccoglierne il più possibile prima di decollare ed effettuare un attacco finale al fine di distruggere il Dreadnought preso di mira.

Uridium e gli attacchi dei Manta

Ogni livello si svolge ad un’altitudine fissa sopra la superficie dei Dreadnought. Lo schermo scorre orizzontalmente in entrambe le direzioni: questo fu un sistema di gioco assolutamente innovativo per i tempi. Inizialmente poteva mettere in difficoltà il giocatore ma una volta presa la mano ci si trova a compiere vere e proprie manovre evasive e di attacco. La missione è ostacolata da squadroni di nemici che a loro volta attaccano il Manta ad ondate. Bisogna prestare attenzione alle porte lampeggianti sulla superficie del Dreadnought: esse rilasciano mine che non possono essere distrutte: ci vuole un’ottima abilità di guida per superare le mine finché non esplodono. Quando distruggeremo un numero sufficiente di difese si accenderà il segnale “Land Now”, consentendo al giocatore di rallentare la velocità della Manta e atterrare. Una volta all’interno della nave madre verrà attivato il sistema di autodistruzione del nucleo della stessa. Ora possiamo decollare nuovamente col nostro Manta, con l’opportunità di sparare alle difese rimaste.

I Dreadnought sono tutti differenti l’uno dall’altro, hanno configurazioni di pareti complicate in cui lo spazio tra le stesse è così stretto che la Manta dovrà girare di lato per passare. Queste manovre necessitano di un po di pratica con il Joystick per essere effettuate, all’inizio morire è molto facile. Un discorso a parte merita l’ultimo Dreadnought: esso contiene poche schermate di gioco, il grosso di questa nave consiste nel messaggio di congratulazioni per aver completato il gioco.

Sviluppo di Uridium

Il design e lo sviluppo di Uridium richiesero circa 5-6 mesi. Esso nasce sul Commodore 64 grazie al genio del programmatore britannico Andrew Braybrook per la Graftgold. Braybrook, fresco del successo ottenuto con Paradriod, volle creare qualcosa di mai visto prima: ebbe l’ambizione di realizzare uno scorrimento multidirezionale dalla fluidità vista, fino a quel momento, solo in sala giochi. Secondo i suoi calcoli serviva ottenere una frequenza di aggiornamento di circa 50 frames al secondo, difficile da realizzare sugli home computer a 8 bit. Difficile ma non impossibile: Braybrook l’aveva vista nel gioco SHEEP IN SPACE. Il comparto audio è ad opera di Steve Turner, che era il fondatore della Graftgold. La grafica a bassorilievo era un cavallo di battaglia di Braybrook: egli la utilizzò in Paradroid, e ne ampliò i dettagli in questo sparatutto, rendendo la freddezza e l’effetto metallico un suo tratto distintivo.

Il trucco del parallasse

Pur essendo una macchina eccezionale, il Commodore 64 non supportava lo scorrimento parallattico, perciò il geniale programmatore anglosassone dovette ricorrere ad un trucco per realizzarla. L’enorme superficie dei Dreadnoughts è in realtà lo sfondo, mentre lo spazio vuoto nero e le stelle sono gestiti come personaggi in primo piano. Mentre il chip VIC-II scorre lo schermo a sinistra o a destra, le stelle cambiano forma spostando i loro singoli pixel illuminati a destra o a sinistra, andando in contrasto con lo scorrimento dello schermo: questo geniale trucco dava così l’impressione che fossero ferme.

Riflessioni del Biker

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Nel lontano 1986 questo Shoot em Up lasciò il mondo a bocca aperta. L’idea dello scrolling bidirezionale, a quelle velocità, valeva da solo l’acquisto del gioco. A questo uniamo una profondità superiore a molti altri suoi concorrenti, visto che qui l’azione non era un banale sparare ad ogni cosa si muovesse sullo schermo. Per meglio rendersi conto della sua grandezza basti citate che Computer Gaming World elogiò Uridium per la sua grafica e profondità, così come gli innovativi controlli di gioco. Zzap!64 fu entusiasta, descrivendo il gioco come “Visivamente fantastico, con ottimo sonoro, tecnicamente sbalorditivo”: prese un grandioso 94%. Per la rivista Crash Uridium vinse il premio come miglior shoot em up dell’anno, mentre ai Golden Joystick Awards fu eletto miglior gioco in stile arcade del 1986.

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Mic the Biker vi saluta e vi da appuntamento al prossimo viaggio temporale. Ora qualche consiglio per voi direttamente dal nostro Blog.

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Michele Novarina

Mic, tre lettere come negli highscore di una volta. Appassionato di videogames dagli albori degli anni 80.

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