Spriggan Powered

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Spriggan Powered: robottoni di Naxat Soft

Son queste le cose belle della vita: “camminare” verso una meta e trovarsi, piacevolmente, da tutt’altra parte. Così è stato per Spriggan Powered su Super Famicom, uno sparatutto orizzontale targato Naxat Soft  che riprende i due precedenti episodi usciti su PC-Engine.

Siamo nel 1996, anno di rilascio del gioco, e sullo sfondo la generazione 32/64 bit (Saturn, Playstation e N64) che in maniera decisa emergeva. Nintendo col suo Super Famicom/SNES non demordeva, rilasciando questa piccola, a mio avviso, perla.

Ma non è Macross?

Tutti quelli della mia generazione son cresciuti col mito dei robot trasformabili, soprattutto quelli giapponesi. Ebbene, Spriggan Powered si ispira fortemente a Macross, alle trasformazioni da caccia a mecha,anche se questa (forma mecha) rimarrà tale per tutto il gioco.

Spriggan Powered sfoggia una grafica pre-renderizzata usata per la trilogia di Donkey Kong Country, tanto da render fieri i possessori della gloriosa 16-bit Nintendo (alla faccia di quelli che posseggono una Playstation o Saturn aggiungerei).Il “miracolo” sta poi negli sfondi: grazie al famigerato Mode 7, come avvenuto per Axelay (altro pilastro degli shoot’ em up per SNES/Super Famicom) il gioco si avvale di fondali che lasciano a bocca aperta. Vi consiglio, se avete ne avete opportunità, di gustarvi il terzo livello, non aggiungo altro.

Le musiche che ci accompagneranno durante il gioco risultano gradevoli, ma non aspettatevi chissàcchè. Del resto durante le fasi concitate dubito uno si concentri ad ascoltare le musiche, non trovate?

Gameplay stratosferico?

No, Spriggan Powered ha un gameplay semplice e lineare: solo due tasti (sparo classico e scudo); quattro tipi di power- up che cambieranno il tipo di fuoco a seconda delle prerogative; una difficoltà che va via via progredendo. Ahimè, il gioco risulta essere un pò “legnoso” nei comandi e, soprattutto, nelle fasi più vive del combattimento, dove districarsi in una “fagiolata” di nemici diventa difficile ed azionare lo scudo (ammesso lo si faccia in tempo) diventa inutile.Colpa del pesante motore grafico, ma ci può stare se consideriamo che un mecha ha una forte limitata manovrabilità rispetto a un caccia (promosso?).

Mission complete?

Certo, Spriggan Powered non sarà paragonabile ad Axelay o Gradius o ancora ( ma io sono di parte) U.N. Squadron, ma di certo svolge il suo compitino nonostante la scarsa longevità. Il gioco centra l’obiettivo, facendoci sognare di poter pilotare un mecha in volo. Ripensando al periodo, il gioco va considerato come una delle ultime perle per la console Nintendo.

Adesso non mi resta che invitarvi a mettere le mani al portafogli per recuperare questa cartuccia ( e non costa manco poco…) e rinnovare l’appuntamento alla prossima retro-recensione.

 

 

 

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