Retro Computer, Anni ’80 e Cinema

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Ciao amici lettori, che hanno in comune i computer, il cinema e gli anni 80? Non ci crederete ma hanno molti più legami di quello che possiate pensare.

Computer e cinema

Lo diciamo e ne andiamo anche orgogliosi: questo è un sito in cui si parla, si scrive, si litiga e si piange sul retrocomputing. Questo fenomeno in questo momento sta vivendo una seconda giovinezza. È tutto un proliferare qui Italia anche se oramai da alcuni anni il fenomeno è di portata globale.

Dagli eventi creati dalla nostalgia

È un proliferare di eventi ed incontri, mercatini ed annunci online, siti e blog. Passando per merchandising e bancarelle, affaroni ed affaristi, speculatori e spendaccioni. Soprattutto una grandissima operazione nostalgica che racchiude in se un mondo anzi un universo digitale legato a quello che, per chi lo ha vissuto e per chi ne ha sentito solo parlare, era un periodo bellissimo: i favolosi anni ottanta. Ed è proprio in questo lasso temporale che va dal 1977 al 1989 che si va ad incastonare nell’immaginario collettivo la generazione degli

Home Computer

cioè quella nuova generazione di Microcomputer (si fa per dire visto l’odierno processo di miniaturizzazione della componentistica) pensati per l’utilizzo domestico, economicamente accessibili e destinati all’uso di un singolo utente molto spesso, se non spessissimo, totalmente digiuno di informatica.

Nel bel mezzo di quegli anni ti compare quello che potremmo definire uno, ma non l’unico ovviamente, dei film manifesto generazionali:

Weird Science

scritto e diretto da John Hughes nel 1985 e sbarcato in Italia sotto il nome di “La donna esplosiva” che pertanto si colloca esattamente nel mezzo di quel periodo in cui la tecnologia e l’informatica entravano in tutte le case facendo sognare ad ogni adolescente il raggiungimento di traguardi impossibili come l’intrusione nella rete della Nasa per rubare energia o la creazione della donna dei sogni: la bellissima Kelly LeBrock.

I protagonisti di questo film Gary e Wyatt due adolescenti imbranati, soprattutto con le ragazze, e per questo motivo sono oggetto di continuo scherno dei loro coetanei. Una sera dopo aver visto in tv un film di Frankenstein decidono di utilizzare il computer collegando degli elettrodi ad una Barbie ed hackerando il il governo degli Stati Uniti per riuscire ad ottenere più energia che gli servirà a dare vita a Lisa una ragazza perfetta e con poteri straordinari.

Sono tante le curiosità che potremmo snocciolare su questo film ma solo due quelle che in fondo fanno al caso nostro:

Il computer di Wyatt con cui riesce ad accedere in modo fraudolento al mainframe del Pentagono è un Memotech MTX 512 con l’aggiunta del sistema FDX che affianca un floppy disk da 5.25” un hard disk Winchester ed il sistema operativo CP/M 2.2 della Digital Research praticamente il cugino inglese dei più conosciuti MSX.

Sebbene i computer della Memotech fossero ben accolti dal mercato (stiamo parlando di macchine che rapportate all’attuale potere di acquisto sarebbero costate circa 1800,00 – 2.000,00) non furono un successo commerciale e nello stesso anno di uscita del film andò in bancarotta. Piccola nota personale: dubito fortemente che le grafiche alla Max Headroom potessero essere generate dal processore Zilog Z80A dell’MTX.

 

 

 

 

 

 

 

Il nome del personaggio interpretato dall’irresistibile Kelly LeBrock fu ispirato all’Apple “Lisa”, il progetto da cui venne estromesso Steve Jobs nel 1982, e che andò fuori produzione anch’esso nello stesso anno del fallimento della Memotech e di uscita del film.

 

 

 

 

 

 

“La donna esplosiva”

fu un successo al botteghino guadagnando quasi 39 milioni di dollari in tutto il mondo. Oggi il film è un vero e proprio cult. Chissà che qualche ragazzino non abbia provato a replicare l’esperimento di Gary e Wyatt nella speranza di veder comparire alla loro porta una donna bellissima!
“La Donna Esplosiva” fu un successo al botteghino incassando quasi 39 milioni di dollari in tutto il mondo e resta oggi a tutti gli effetti un cult del genere “Coming of Age” con una doppia particolarità che lo distingue da molti film usciti nello stesso periodo: Essersi conquistato un posto d’onore tra tutti quei film dove gli anni ottanta, i teenager e gli home computer hanno trovato una magica e riuscitissima convergenza lasciando agli adulti di oggi, cioè gli adolescenti di ieri, il piacevole ricordo di aver vissuto quel periodo incredibile in cui ferma era la convinzione che nella propria camera vi era la chiave, un semplice processore ad 8 Bit ed un telefono, per aprire qualsiasi mainframe ed aver lasciato una testimonianza alle nuove generazioni di quale sia in realtà il vero grande valore che per moltissimi di noi a il

Retro Computing, il Retro Consolle o come retro volete chiamarlo

e non è sicuramente qualcosa che si può quantificare economicamente come qualcuno sta tentando di fare oggi con azzardate operazioni commerciali o, peggio, speculative.

 

 

 

 

 

 

In sintesi, un film imperdibile per chi vorrebbe una macchina del tempo per tornare negli anni ottanta, nonché per coloro che stanno ancora tentando di capire il legame tra i quarantenni di oggi e le macchine di ieri.

e per oggi abbiamo finito ragazzi vi saluto e vi aspetto al mio prossimo articolo , alla prossima vi lascio in compagnia di altre buone letture a presto:

Copyright digitale, è legge.

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