Ghouls n Ghosts, la paura fa 88

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Ciao amici di Commodoreblog, credo che Ghouls n Ghosts lo abbiate sentito nominare tutti quanti! La DeLorean sta scalpitando per andare indietro nel tempo, per catapultarci in qualche retrospettiva video ludica. Settiamo la data al 1988 e lanciamoci in questo ennesimo viaggio nel tempo.

Ghouls n Ghosts, by Capcom

Eccoci arrivare nell’autunno del 1988, in una fredda giornata nebbiosa tipica di quel periodo. In quel mese Michail Gorbačëv assume la carica di capo del Soviet Supremo, cosa che cambierà la storia mondiale di li a breve. Il giorno 13 Ottobre viene svelata una delle più grandi truffe: l’esame del Carbonio 14 sulla Sindone di Torino attribuisce al lenzuolo un’origine medievale. Ovviamente l’esame del Carbonio 14, fino a quel giorno considerato abbastanza accurato, non fu reputato tale per la Sindone.

Ghouls n Ghosts

Ma soprattutto, in quel mese, atterra nelle sale gioco mondiali il seguito del leggendario e immortale Ghost n goblins. Noto in terra nipponica come Dai Makaimura (tradotto: Great Demon World Village), Ghouls n Ghosts è un gioco action platform a scorrimento laterale sviluppato da Capcom.

Ricordi tra cabinati

Ricordo perfettamente la bomba atomica rappresentata dal suo arrivo nelle sale gioco. Il suo leggendario predecessore del 1985 aveva sempre il suo spazio in ogni sala, e anche a distanza di anni i giocatori non mancavano mai. Ghouls n Ghosts rappresenta, a livello tecnico, un salto in avanti mostruoso. Il gioco sfruttava il nuovissimo CP System di Capcom, che aveva la particolarità di poter eseguire più giochi, per ridurre i costi.

Il sistema, ovviamente Jamma, si basava su tre schede: una scheda madre contenente il sistema, una scheda contenente il gioco e una scheda figlia comprendente la componente video e le protezioni. Il cuore del SPC sfruttava il poderoso Sharp X68000 a 16 Bit, mentre l’audio era gestito da uno Zilog Z80, accoppiato con i chip Yamaha YM2151 e Oki 6295. In pratica una ferrari se paragonato alle altre architetture dell’epoca.

Ghouls n Ghosts

Tutta questa potenza rendeva il gioco graficamente pazzesco, con una palette incredibile e una quantità di sprite sullo schermo impressionante: giocarci era un’esperienza al limite del mistico. Una cosa legava questo nuovo titolo al predecessore, ovvero la quantità monstre di gettoni richiesti per proseguire!

Ghouls n Ghosts, la trama

The boys are back in town! Dopo tre anni di quiete e pace, ecco arrivare la tremenda vendetta di Lucifer, che oltre ai Ghost aggiunge alle sue armate anche i Ghoul. Il regno della Principessa viene messo a ferro e fuoco, potenti raggi di luce hanno colpito decimato gli abitanti del villaggio. Purtroppo Sir Arthur arriva troppo tardi, alcuni sono riusciti a fuggire ma la maggior parte degli abitanti giacciono al suolo. La principessa Prin-Prin, li innanzi a lui, viene colpita e la sua anima portata via dal suo corpo. Questo è troppo per il prode Arthur, il quale decide di farsi strada verso il castello infernale. La missione è al limite dell’impossibile: sconfiggere Lucifer, la sua legione di demoni, e liberare le anime degli abitanti del villaggio e dell’amata Prin-Prin.

Modalità di gioco

Ghouls n Ghosts

Il gameplay di Ghouls n Ghosts è simile a quello di Ghosts n Goblins: controlliamo il prode Arthur, facendolo avanzare attraverso una serie di livelli veramente paurosi. Durante il nostro cammino dovremo sconfiggere una moltitudine di creature non morte e demoniache, al fine di salvare le anime delle persone uccise da Lucifer. Lungo la strada, Arthur troverà una grande varietà di armi e armature: questo ci permetterà di procedere con qualche difficoltà di meno. Sebbene il gameplay sia ripreso in toto dal suo predecessore, ora Arthur può indirizzare le sue armi verso l’alto o il basso mentre è in aria.

Saltando in determinati punti, faremo uscire da terra uno scrigno: colpendolo, scopriremo nuove armi, armature d’oro… e un mago malvagio che ci tramuterà in un vecchio o in un’anatra. L’armatura d’oro è la vera rivoluzione del gioco: essa ci consente di caricare l’arma per rilasciare un potente attacco magico. Ogni arma ha il suo attacco speciale, ad eccezione dell’arma speciale.

Ghouls n Ghosts da finire due volte

Come da tradizione, il gioco arcade deve essere completato due volte per essere terminato. Questo perché il sesto livello è accessibile solo la seconda volta e si deve essere armati di Psycho Cannon, la potente arma ad energia. Perciò Arthur deve completare i livelli da 1 a 5 due volte: dopo la prima volta, si riparte dal livello 1, ma questa volta dovremo trovare l’arma speciale. Per entrare nella camera di Lucifer, è d’obbligo avere questa arma equipaggiata dopo aver sconfitto l’ultimo boss del livello 5. Entriamo così nell’ultima grande porta, per trovarci nel sesto livello, la camera di Lucifer.

Una colonna sonora pazzesca

Tamayo Kawamoto è l’autore della colonna sonora originale arcade. Per la trasposizione domestica, quasi tutte le piattaforme usano la colonna sonora di Tim Follin. Essa consiste in arrangiamenti dell’originale con l’aggiunta di nuove canzoni. Questa colonna sonora in salsa home, in particolare Commodore 64, Atari ST e Amiga, è universalmente considerata un masterpiece di chip music. Non per niente, negli anni, ha ottenuto l’apprezzamento di tutte le riviste del settore.

Conversioni domestiche

Andiamo ora a vedere alcune conversioni di questo capolavoro targato Capcom

Commodore 64

Ghouls n Ghosts

Nel 1989 vede la luce la bellissima conversione per Commodore 64, che all’epoca fece incetta di premi e recensioni altisonanti. Software Creations fece davvero un lavoro lodevole: graficamente è incredibile, già dal primo livello c’è da strapparsi gli occhi! C’è molto nero nello sfondo, questo fa risaltare il fondale ma col senno di poi qualche dettaglio in più ci poteva stare. La controparte audio è stratosferica, il SID ci regala l’ennesima perla di chip music destinata a fare storia. La giocabilità risulta ottima, anche se mediamente si attesta su livelli difficili. Con un bel POKE 10798,165 passa ogni paura. La pecca più grande è la totale mancanza del mega Lucifer finale, caratteristica comune anche agli altri 8 bit.

Amiga & Atari ST

Per le ammiraglie a 16 bit dell’epoca, Ghouls n Ghosts è una conversione di assoluto livello. La grafica e il sonoro buttano in secondo piano ogni altro aspetto all’inizio. La grafica della versione Amiga è simile alla sua controparte arcade: tutto è meravigliosamente disegnato, con un’animazione fluida, senza uno sfarfallio di sorta. Su Atari ST c’è qualche piccola incertezza, ma nulla che possa inficiare l’ottimo lavoro svolto. La parte audio è di uno standard ancora più alto rispetto alla grafica, con musiche grandiose e varie. La giocabilità conferma la bontà del gioco, tenendoci incollati al monitor.

Nelle conversioni Amiga e Atari ST il gioco non si ripete due volte, l’arma speciale si ottiene automaticamente all’ultimo livello.

Sega Genesis – Megadrive

Nel 1989 esce worldwide la versione per il 16 bit di casa Sega. Ci sono delle differenze con l’originale, in primis la mancanza dell’introduzione. Notevole la licenza poetica nel riportare i nomi, visto che Il boss finale Lucifer è stato ribattezzato Loki, mentre St. Michael Valkyr. Ma per il resto questa conversione è clamorosa: tolto qualche colore rispetto all’arcade il resto della grafica è quasi uguale, compreso un parallasse dei fondali da urlo. Audio da manicomio e giocabilità al top gli fecero vincere, nel 1989, l’ Electronic Gaming Monthly Awards per il miglior gioco dell’anno, la migliore grafica, il miglior sequel e il boss più cool.

Riflessioni del Biker

Ricordo quando, dopo la nostra missione seek & destroy per negozi, entrammo in possesso della cassettina da dieci sacchi per Commodore 64. Eravamo tutti li, in religioso silenzio, ad ammirare il loader e, una volta arrivato il gioco, a perderci nella sua bellezza. Era un sogno, per noi era uguale al Coin Op tanta era la bellezza di quella conversione. Che poi mancasse Lucifer alla fine non era per noi una grande mancanza, visto che in sala giochi si e no si arrivava al terzo livello e poi avevamo finito i gettoni (e i soldi). Solo dopo mesi, grazie al santissimo POKE, riuscimmo a finirlo.

Ghouls n Ghosts

Del resto siamo davanti al sequel di un gioco leggenda come Ghost n Goblins, non poteva non essere un successo. Ghouls n Ghosts fece incetta di riconoscimenti: Computer Entertainer Awards lo elesse Game of the Year per Sega Megadrive, e vinse il premio come conversione coin-op su console. La rivista ACE lo inserì tra i quattro migliori giochi per Mega Drive nel 1989.

Anche sui nostri Home Computer la situazione non cambiava: Mega Tech gli diede il riconoscimento Hyper Game, mentre Zzap! gli affibbiò una medaglia d’oro. Crash lo premiò con uno Smash Award e Computer e videogiochi con un bel C+VG Hit.

È stato un successo commerciale assoluto, l’ottavo gioco arcade con il maggior incasso di quell’anno. La paura fa 88 amici, perchè in quell’anno Ghouls n Ghosts ci regala uno degli incubi più belli in cui ci si potesse immergere, sia in sala giochi che a casa!

Mic the Biker vi saluta, andate a rispolverare questo capolavoro… e non perdetevi i nostri articoli!

The King of Kong: per un pugno di gettoni!

Zaxxon – Commodore 64

Michele Novarina

Mic, tre lettere come negli highscore di una volta. Appassionato di videogames dagli albori degli anni 80.

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8 risposte

  1. wincento ha detto:

    Bravo Mic. Leggere i tuoi articoli mi porta veramente indietro nel tempo quando si passava interi pomeriggi in sala giochi… spesso a guardare gli altri giocare 😉 Ciao wincento

  2. Lucy70 ha detto:

    I tuoi articoli sono sempre interessanti questo in particolare me riporta indietro nel tempo

  3. Maria Claudia Pirani ha detto:

    Un articolo molto interessate, questo gioco non lo conoscevo proprio. Ricordo i lunghi pomeriggi in sala giochi, quando non si giocava si guardavano gli altri e si facevano due chiacchiere con gli amici, ma quando ci andavo io era in gran voga Tekken e Super Mario

  4. Christine Cecile Abroath ha detto:

    Credo di aver sentito nominare questo videogames, ma ammetto che non pensavo o ricordavo che fosse così vecchio! Anche se devo dirlo i vecchi videogames rimangono i migliori!

  5. Valentina ha detto:

    Devo confessarti una cosa. non ho mai visto nè usato un videogames in vita mia, né sono mai entrata in una sala giochi. Detto questo però devo dirti che il tuo articolo mi è piaciuto molto, la passione con cui descrivi le situazioni e le trame, davvero fantastico. E mi è piaciuto il riferimento storico.

  6. Elena Resta ha detto:

    mamma mia quanti pomeriggi rubati al greco e al latino! Questo gioco non lo ricordo, ma il Commodore 64 quello è stampato nel cuore. Mi è piaciuto ritrovare il buon vecchio Commoder, credo che oggi mi piacerebbe tantissimo tornare a giocarci!

  7. Sara Bontempi ha detto:

    Io gli arcade li conosco ma questo giuro che mi mancava! Come dici tu, andrò a rispolverare questo capolavoro!

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